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" … and then there are moments, a very very few moments but still moments."
Gertrude Stein, Plays, 1934
A play as a landscape è un incontro tra architettura e teatro. Partendo da Le Cabine dell’Elba dell’architetto Aldo Rossi, viene tradotto – letteralmente – il pensiero di Gertrude Stein sul teatro, inteso non come luogo della narrazione ma come paesaggio. A metterlo in scena è un’installazione performativa che rappresenta lo scorrere del tempo in relazione alla presenza di un oggetto. Tale oggetto, in questo caso, si compone di una calca di casette dalle proporzioni vagamente umane che racchiude una moltitudine di storie, un paesaggio urbano costruito paradossalmente sull’assenza degli uomini, con cui però gli spettatori entrano in empatia grazie alla loro disponibilità all’ascolto. L’osservazione dell'oggetto viene trasformata in una vera e propria esperienza: attraverso il colore, i materiali, la luce, la plasticità e l'immagine – elementi generalmente considerati secondari in teatro - lo spettacolo mette in discussione il consueto modo di leggere una scultura o un’architettura, interrogandosi su come scolpire il tempo attraverso la stasi e il movimento.
Gli spettatori vengono invitati a rallentare il proprio senso del tempo per confrontarsi con il movimento ineffabile dell’architettura. Si esplora così la realtà e la sua rappresentazione, suscitando emozioni diverse attraverso il semplice posizionamento di un oggetto davanti a persone che condividono con lui lo stesso tempo e spazio.
anno
2009
dimensioni
variabili
genere
installazione
press
Artribune > OHT - a play as a landscape, 10.I.2016
SKY Arte > Il Teatro omaggia Gertrude Stein, 26.XII.2015
il mucchio selvaggio > BIOS UNLIMITED, num.669, IV.2010
SENTIRE > Filippo Andreatta, Office for a Human Theatre, 15.IV.2008
Io Donna > agenda, 28.XI.2009
la Repubblica > Bios Unlimited storie al museo,13.XI.2009
credits
di OHT | Office for a Human Theatre
> idea, regia e scenografia Filippo Andreatta
> produzione Gli Ipocriti
> co-produzione OHT, Teatro Pubblico Campano
> con il sostegno di InteatroPROD
> vincitore di Nuove Sensibilità 2008
II versione (2015/16)
di OHT | Office for a Human Theatre
> idea, regia e scenografia Filippo Andreatta
> scenografia e meraviglia Paola Villani
> fotografo Antonio Ottomanelli
> responsabile allestimento Valentina Tescari
> suono Matteo Massocco
> luci Stefano Bardelli
> video-maker Valeria Palermo
> macchinista Danilo Tamburini
> una commissione di CRT Teatro dell’Arte – Triennale di Milano
> una co-produzione di OHT, CRT Teatro dell’Arte
> con il supporto di Centrale Fies, Provincia Autonoma di Trento, Città di Rovereto
storia produzione
dal 24.XII al 01.VIII.2009 > Dro, Festival Drodesera - Centrale Fies
20.VII.2009 > Monte Sant'Angelo, Teatro Civile Festival,
dal 23 al 26.IX.2012 > Trento, Spazio 14
dal 17 al 21.XIII.2013 > Novgrag (HR), Arterija IV Festival of Visual Arts, Lapidarium Museum
dal 27.XII.2015 al 10.I.2016 > Milano, Triennale Teatro dell'Arte
numero repliche
33