Office for a Human Theatre crea lavori che sradicano la gerarchia della visione e dell'ascolto. Spettacoli, performance, installazioni e formati non convenzionali realizzati in contesti urbani e non; la lettura di Frankenstein intorno a un falò al 79° parallelo nord nell'arcipelago delle Svalbard, la messa in scena di un campanile abbandonato attraverso i tintinnabuli di Arvo Pärt, la roulotte parassita di Little Fun Palace che ha viaggiato in Europa e Nord America dando vita alla Scuola Nomadica che si muove tra montagne, paludi e altre aree rurali contaminando le arti performative con le scienze naturali e sociali.
19 luglio 1985. Alle ore 12:22, una tragedia alpina - di Alessandro Iachino
“Di straordinaria potenza, in questo senso, è proprio l’istantanea sulla quale si apre, in un silenzio pressoché assoluto, il sipario del Teatro Sociale: un gigantesco abete sospeso nel vuoto di uno spazio di lattiginoso candore, che per lunghi minuti ruota lentamente su sé stesso, mentre le musiche curate da Davide Tomat meticciano progressivamente suoni e rumori naturali – lo scorrere dell’acqua, vaghi canti di uccelli – a tracce sinfoniche artificiali. Fino alla caduta, alla frana, allo schianto.”
Teatro e Critica, 19.XI.2019
Suona ancora, campana, ti prego! - di Franco Cordelli
“Non una parola sul palcoscenico, non un attore, soltanto le immagini del campanile di Curon in Val Venosta che annega nel lago artificiale. E la musica di Arvo Pärt. Filippo Andreatta ha realizzato un'opera che vorresti non finisse mai."
la Lettura - Corriere della Sera 23.XI.2018
Anteprima - di Redazione
“Il patchwork di episodi urbani che si alternano sul palco punta a stimolare le associazioni libere degli spettatori, per trascinarli nel formidabile caos del ‘manhattanismo’. Appuntamento col delirio.”
Living Corriere - n.09 2017
Filippo Andreatta, fra teatro e architettura - di Valentina Lonati
“Ha trasformato il saggio di Rem Koolhaas, Delirious New York, in una piccola rivelazione teatrale che ha fatto il giro di diversi musei e teatri italiani, tra cui il CRT – Teatro dell’Arte della Triennale di Milano, il Castello di Rivoli a Torino, il MAXXI di Roma. […] Proprio dalla volontà di concretizzare l'astratto è nata OHT - Office for a Human Theatre”
Icon Design, 30.IX.2016
La città che nasce dalla fantasia - di Sara Chiappori
“Una visione ardita e molto fascinosa che la compagnia OHT, tra le più interessanti della nuova scena indie, travasa in un'azione teatrale multipla che indaga l'anarchia del gesto creativo. Uno spettacolo sofisticato, ambizioso e divertente."
la Repubblica - Milano, 20.IV.2016
Il Teatro omaggia Gertrude Stein - di Redazione
“Una talentuosa compagnia italiana di teatro sperimentale porta in scena un progetto ispirato all’opera della leggendaria scrittrice a appassionata d’arte statunitense.”
sky arte, 26.XII.2015
Teatro dell’Arte di Milano, la “minuta retrospettiva” dell’Office for a Human Theatre: tutto è perduto fuorché l’assurdo - di Nanni Delbecchi
“Nel suo minuto orgoglio la Minuta Retrospettiva [di OHT] riporta il teatro alle sue radici più profonde, di luogo deputato della resistenza esistenziale.”
Il Fatto Quotidiano, 17.XI.2015
Instabilità delle forme - di Antonia Dalpiaz
“Un’introduzione che apre la mente al profondo significato della democrazia, […]. Un lavoro davvero generoso di intuizioni, il suo [di OHT], aperto a decine di sollecitazioni, per nulla esclusiva di un pubblico "di genere", ma stimolante proposta per allargare la mente e perdersi negli angoli inaspettati della propria, intima creatività."
l'Adige 17.V.2015