Fondato nel 2008 Office for a Human Theatre [OHT] è uno studio di ricerca che si occupa di paesaggio e politica personale sottilmente affrontata nello spazio pubblico e privato.
Guidato da Filippo Andreatta e Anna Benazzoli, OHT oscilla nei confini del teatro e al di là di essi collaborando con festival, amministrazioni comunali, teatri di tradizione, fondazioni, realtà underground e musei.
Tra montagne, paludi e altre aree rurali, OHT contamina le arti con le scienze naturali e sociali realizzando un progetto di pedagogia radicale: la Scuola Nomadica.
Tra le diverse realtà, OHT ha collaborato con Saari residence (FI), Piccolo Teatro di Milano, Schinkel Pavillion Berlin (DE), la Serre Arts Vivants (CA), Biennale di Venezia - Teatro, Pinacoteca Agnelli, Josef and Anni Albers Foundation (USA), fondazione i Teatri Reggio Emilia, Short Theatre festival Roma, FAR Nyon festival (CH), Romaeuropa festival, Triennale Teatro Milano, Whitechapel Gallery Londra (UK), MAXXI museo nazionale delle Arti del XXI secolo Roma e Centrale Fies.
Press Quote
La solitudine interstellare, i salti quantici e il cuore nel Frankenstein di OHT - di Gianna Valenti
"è un lavoro estremamente poetico, immersivo e visionario che ci chiede di accogliere le azioni della scena con la totalità della nostra presenza fisica incarnata e con la complessità della nostra presenza energetica, come campi percettivi e di ascolto al di là della nostra visibilità."
Pane Acqua Culture, 16/II/2023
L'alba promessa è colorata di Blue - di Laura Zangarini
"Uno spettacolo di rapinosa bellezza"
La Lettura / Corriere della Sera, 18/VII/2021
Il Teatro e l’emergenza, perché è opportuno andare in tv e sul web - di Franco Cordelli
“Per quanto riguarda il teatro c’è la rivelazione dello scorso anno, Filippo Andreatta, il regista più sperimentale che si sia incontrato da molti anni a questa parte”
Corriere della Sera 23/IV/2020
Curon, il paese sommerso ritrova la vita - di Anna Bandettini
“E il tutto ha il profumo di un rituale, che si chiude con il profilo del campanile che emerge dalle acque che poco poco si delinea davanti agli occhi degli spettatori sul palcoscenico. Come un fantasma magnifico e inquietante.”
la Repubblica, 03.II.2020
19 luglio 1985. Una tragedia alpina - di Francesca Serrazanetti
"È una scena di estrema grazia quella con cui si apre 19 luglio 1985, nuovo lavoro di OHT"
Stratagemmi prospettive teatrali, 18.XI.2019
19 luglio 1985. Alle ore 12:22, una tragedia alpina - di Alessandro Iachino
“Di straordinaria potenza, in questo senso, è proprio l’istantanea sulla quale si apre, in un silenzio pressoché assoluto, il sipario del Teatro Sociale: un gigantesco abete sospeso nel vuoto di uno spazio di lattiginoso candore, che per lunghi minuti ruota lentamente su sé stesso, mentre le musiche curate da Davide Tomat meticciano progressivamente suoni e rumori naturali – lo scorrere dell’acqua, vaghi canti di uccelli – a tracce sinfoniche artificiali. Fino alla caduta, alla frana, allo schianto.”
Teatro e Critica, 19.XI.2019
Suona ancora, campana, ti prego! - di Franco Cordelli
“Non una parola sul palcoscenico, non un attore, soltanto le immagini del campanile di Curon in Val Venosta che annega nel lago artificiale. E la musica di Arvo Pärt. Filippo Andreatta ha realizzato un'opera che vorresti non finisse mai."
la Lettura - Corriere della Sera 23.XI.2018
Anteprima - di Redazione
“Il patchwork di episodi urbani che si alternano sul palco punta a stimolare le associazioni libere degli spettatori, per trascinarli nel formidabile caos del ‘manhattanismo’. Appuntamento col delirio.”
Living Corriere - n.09 2017
Filippo Andreatta, fra teatro e architettura - di Valentina Lonati
“Ha trasformato il saggio di Rem Koolhaas, Delirious New York, in una piccola rivelazione teatrale che ha fatto il giro di diversi musei e teatri italiani, tra cui il CRT – Teatro dell’Arte della Triennale di Milano, il Castello di Rivoli a Torino, il MAXXI di Roma. […] Proprio dalla volontà di concretizzare l'astratto è nata OHT - Office for a Human Theatre”
Icon Design, 30.IX.2016
La città che nasce dalla fantasia - di Sara Chiappori
“Una visione ardita e molto fascinosa che la compagnia OHT, tra le più interessanti della nuova scena indie, travasa in un'azione teatrale multipla che indaga l'anarchia del gesto creativo. Uno spettacolo sofisticato, ambizioso e divertente."
la Repubblica - Milano, 20.IV.2016
Il Teatro omaggia Gertrude Stein - di Redazione
“Una talentuosa compagnia italiana di teatro sperimentale porta in scena un progetto ispirato all’opera della leggendaria scrittrice a appassionata d’arte statunitense.”
sky arte, 26.XII.2015
Teatro dell’Arte di Milano, la “minuta retrospettiva” dell’Office for a Human Theatre: tutto è perduto fuorché l’assurdo - di Nanni Delbecchi
“Nel suo minuto orgoglio la Minuta Retrospettiva [di OHT] riporta il teatro alle sue radici più profonde, di luogo deputato della resistenza esistenziale.”
Il Fatto Quotidiano, 17.XI.2015
Instabilità delle forme - di Antonia Dalpiaz
“Un’introduzione che apre la mente al profondo significato della democrazia, […]. Un lavoro davvero generoso di intuizioni, il suo [di OHT], aperto a decine di sollecitazioni, per nulla esclusiva di un pubblico "di genere", ma stimolante proposta per allargare la mente e perdersi negli angoli inaspettati della propria, intima creatività."
l'Adige 17.V.2015