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“Contrariamente a quello che l’opinione scientifica corrente possa dire, l’immaginazione è una delle componenti principali della razionalità scientifica” rosi braidotti


Per la prima volta OHT affronta un classico della letteratura occidentale; Frankenstein o il moderno Prometeo. Ruotando attorno al momento dell’esperimento vengono operati affondi parziali e verticali nel testo, senza limiti di forma, linguaggio e durata. Il romanzo diventa materiale da esaminare, sezionare, ricucire, corpo disponibile per esperimenti diversi: uno spettacolo teatrale, una reading-session, un’installazione, un radiodramma abortito, un EP, un adattamento filmico e infine un libro generano parti della stessa operazione che avanza orizzontalmente nella storia per indagarne le sue molteplici ramificazioni.

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La ricerca di OHT affonda nel cuore emotivo e letterario del romanzo di Mary W. Shelley per ascoltare la voce del mostro e riportarla al centro, scartando l’immaginario di Frankenstein che ha sempre prevalso nell’immaginario sulla storia. La creatura rinasce come un neonato della letteratura occidentale, un infante lasciato solo, in fuga dalla solitudine e alla scoperta di sé stesso e del mondo.

Al centro della narrazione gli strapiombi del monte Bianco diventano vertigini intime e personali nell’unico dialogo fra il mostro e il suo creatore; sono il paesaggio di un reciproco parlare e ascoltarsi denso di possibilità e vertiginoso di fallimento. Da questo crinale OHT inizia la sua indagine che attraversa la nozione di mostruoso, interrogata a partire dall’ambiguità della stessa parola mostro, la cui radice greca significa sia orribile che meraviglioso. Una parola che si lega alla creatura di Frankenstein ma anche al suo creatore, al linguaggio, al paesaggio e alla crisi climatica in atto, sfumando i contorni delle dicotomie che da sempre fanno parte del nostro immaginario.

anno

2023

durata

0:60:00.0

genere

teatro

credits

FRANKENSTEIN
performance di Office for a Human Theatre

> regia, scena e scrittura Filippo Andreatta
> tratto da Mary W. Shelley, Clarice Lispector
> suono e musica Davide Tomat
> performer Silvia Costa, Stina Fors / Maria Isidora Vincentelli
> assistente regia Veronica Franchi
> luci Andrea Sanson
> responsabile allestimento Cosimo Ferrigolo
> costumi Lucia Gallone
> sculture di scena e automazioni Plastikart Studio
>
 busto di cera e maschere Nadia Simeonkova
> fondale dipinto Paolino Libralato
> tecnico Orlando Cainelli
> stage tecnico Rebecca Quintavalle

>
amministrazione Lucrezia Stenico
> audiodescrizione poetica Camilla Guarino e Giuseppe Comuniello
> fotografie Giacomo Bianco
> teaser Anouk Chambaz

> produzione OHT
> co-produzione TPE Teatro Piemonte Europa, Snaporazverein (CH)
> residenza artistica Centrale Fies
> con il contributo di MiC, Provincia Autonoma di Trento, Fondazione Caritro di Trento e Rovereto

storia produzione

8.II.23 > Teatro Astra, Torino > premiere
9-10-11-12.II.23 > Teatro Astra, Torino
31.III-01.IV.23 > Teatro Sanbapolis, Trento
9-10.VIII.23 > FAR Nyon festival [CH]
21.IX.23> Centrale Fies - Dro

20.X.23 
> Asteroide amor - Venezia

4-5.V.24 > Piccolo Teatro / Threes production - Milano
09.XI.24 > Tenuta Dello Scompiglio, Capannori

numero repliche

14