contenuto
Fin dall'inizio, Little Fun Palace si è lasciato alle spalle la distanza rappresentativa coltivata dalle istituzioni artistiche. Ospiti e pubblico si sono mescolati in una serie di eventi pensati per ambienti e contenuti diversi. Quest’apertura, questa capacità di accogliere l'incertezza di una molteplicità di micro-ecologie, di ospiti diversi, ha portato la roulotte ad essere un'espansione della disciplina teatrale. Eppure, il suo programma in continua evoluzione non ha permesso di sperimentare un processo di conoscenza specifico da insinuare nella roulotte stessa, nello spazio che Little Fun Palace è e rappresenta. Non c’era il rigore scientifico necessario per affermare la roulotte come scuola nomadica.
Per colmare questa lacuna la Roulotte diventa una cassa di risonanza della ricerca artistica di OHT e quindi sul teatro e lo spazio scenico in relazione agli spazi naturali e urbani. Quest’affondo non ignora il luogo in cui si svolge; una roulotte progettata come una struttura flessibile in cui possono essere inseriti diversi spazi. Come suggerito dall'architetto Cedric Price, Little Fun Palace ha come suo obiettivo finale la possibilità di cambiare secondo i suoi utenti e contenuti, un’architettura flessibile per avere un impatto più vivo sul mondo. Di conseguenza, la scuola nomade ripenserà la forma della roulotte ogni volta che verrà realizzata la Scuola Nomadica. Specifici componenti verranno riprogettati e realizzati per immergere Little Fun Palace nei suoi dintorni e approfondire così la sua geografia nella società, la sua posizione nel mondo. La roulotte sarà allo stesso tempo uno studio del mondo e parte di esso. Una roulotte che nega la trasmissione gerarchica della conoscenza per collegare lo spazio scenico alla vita reale ed evitare le separazioni tra momenti di apprendimento, di divertimento, d’incontro, di collettività e momenti di individualità.
anno
2020
mentors
> Annamaria Ajmone (danzatrice e coreografa)
Al centro della sua ricerca c’è il corpo inteso come materia plasmabile e mutevole capace di trasformare spazi in luoghi creando parallelismi e sovrapposizioni temporali. Ha presentato i propri lavori in numerosi festival di performing art, musei, gallerie d’arte e spazi atipici. È tra gli organizzatori di Nobody's Business in Italia, piattaforma di scambio di pratiche tra artisti e, per il triennio 2019-21, è artista associata di Triennale Milano Teatro.
> Annibale Salsa (antropologo e Membro del Comitato Scientifico della Fondazione Dolomiti-Unesco)
Esperto di cultura alpina, è stato docente presso l’Università di Genova. È presidente del Comitato Scientifico della Scuola per il Governo del Territorio e del Paesaggio di Trento, presidente del Comitato Scientifico del Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina e membro del Consiglio dell’Università della Valle d’Aosta. È stato presidente del Club alpino italiano e ha attraversato a piedi tutto l’arco alpino.
> Attila Faravelli (musicista e sound-designer)
Approccia il suono in termini di fenomeno materiale e relazionale. Con la sua pratica esplora le relazioni che intercorrono tra suono, spazio e corpo. È pubblicato da numerose etichette, partecipa alla Biennale di Venezia Architettura [2010], cura The Lift - ciclo di concerti di musica sperimentale ed è stato curatore di Sounds of Europe. È fondatore e curatore di Aural Tools, una serie di oggetti semplici che documentano i processi materiali e concettuali di diversi musicisti.
> Camposaz (workshop di autocostruzione in scala 1:1)
Nasce nel 2013 da un gruppo di giovani architetti e ingegneri. La formula proposta da Camposaz è quella del workshop di autocostruzione dove un team di progettisti si riunisce temporaneamente nella progettazione e realizzazione fisica di piccoli manufatti architettonici; un’esperienza totalizzante in cui il contatto con il luogo di intervento e le persone che lo popolano assumono primaria importanza.
> Deflorian / Tagliarini (autori, registi e performer)
Il primo lavoro nato dalla loro collaborazione [2008] è Rewind, omaggio a Cafè Müller di Pina Bausch. Grazie alla loro capacità di andare al di là della rappresentazione parlando semplicemente di ciò che sembra passargli per la testa, vincono numerosi premi tra cui premio UBU miglior novità italiana [2014], Premio della Critica miglior spettacolo straniero in Quebec [2016] e il Premio Riccione alla drammaturgia [2019].
> Lisa Angelini (botanista e agroecologista)
Nasce a Trento nel 1984. Negli anni trasforma la passione per l'ambiente naturale in un percorso formativo e lavorativo. Prima, dopo e durante la laurea in Scienze Naturali si occupa di turismo sostenibile, didattica in campo ambientale e progetti di area botanica. Collabora con MUSE - museo delle Scienze di Trento, per il Giardino Botanico Alpino Viote. Sempre in cammino.
> Mattia Venco (cuoco)
Mattia Venco lavora fin da giovanissimo nel ristorante dei suoi genitori. Continua la sua formazione in altri ristoranti fino a diventare sous-chef presso il ristorante I Carracci del Grand Hotel Majestic a Bologna. Nel 2019 da inizio a Matenco e gira il Trentino come cuoco a domicilio, corsi di cucina e buffet gourmet. Definisce la sua una scelta e una cucina appassionata.
> Mette Edvardsen (coreografa e performer)
Il suo lavoro ruota attorno alle performing arts come pratica e contesto in relazione ad altri formati come video, libri e scrittura. Presenta i suoi lavori a livello internazionale attraverso retrospettive quali al Black Box theatre di Oslo e al MACBA di Barcellona. Il suo progetto Time has fallen alseep in the afternoon sunshine è in scena dal 2010, e ora ha sede a Oslo presso la BIENNALEN FIRST EDITION 2019-24.
> Riccardo Venturi (storico e critico d’arte contemporanea)
Riccardo Venturi è storico e critico d’arte contemporanea. Ha pubblicato tra gli altri per Electa [2007 e 2008] e Humboldt Books [2018]. Collabora con Fondazione ICA di Milano e scrive per cataloghi di mostre, pubblicazioni accademiche e non tra cui “Artforum”, “Alias - Il Manifesto”, “Flash Art”, “Doppiozero” e il sito di scritture e immagini “Antinomie” che ha co-fondato.
> Studio Folder (agenzia di ricerca e design)
Fondato da Marco Ferrari e Elisa Pasqual lo studio spazia tra il campo culturale e commerciale e la ricerca di percorsi di ricerca autonomi, lavorando attraverso una vasta gamma di risultati, data visualisation, progettazione di mostre, prodotti editoriali e piattaforme digitali. Lavorano tra gli altri con Studio Olafur Eliasson, Studio Tomàs Saraceno e il loro libro A Moving Border. Alpine Cartographies of Climate Change è pubblicato da Columbia Books Architecture.
luogo
I tappa > Alpeggio
Viote sul monte Bondone, biotopo naturale in Trentino – Alto Adige / Südtirol
Mentors: Annamaria Ajmone, Annibale Salsa, Attila Faravelli, Camposaz, Deflorian/Tagliarini, Lisa Angelini, Mattia Venco, Mette Edvarsen, Riccardo Venturi, Studio Folder
II tappa > Roma
Short Theatre festival, Roma
Mentors: Vanni Attili, Donato Epiro, Donatella Saroli, Giulia Crispiani, Filippo Andreatta, Matthew C. Wilson