contenuto
Fin dall'inizio, Little Fun Palace si è lasciato alle spalle la distanza rappresentativa coltivata dalle istituzioni artistiche. Ospiti e pubblico si sono mescolati in una serie di eventi pensati per ambienti e contenuti diversi. Quest’apertura, questa capacità di accogliere l'incertezza di una molteplicità di micro-ecologie, di ospiti diversi, ha portato la roulotte ad essere un'espansione della disciplina teatrale. Eppure, il suo programma in continua evoluzione non ha permesso di sperimentare un processo di conoscenza specifico da insinuare nella roulotte stessa, nello spazio che Little Fun Palace è e rappresenta. Non c’era il rigore scientifico necessario per affermare la roulotte come scuola nomadica.
Per colmare questa lacuna la Roulotte diventa una cassa di risonanza della ricerca artistica di OHT e quindi sul teatro e lo spazio scenico in relazione agli spazi naturali e urbani. Quest’affondo non ignora il luogo in cui si svolge; una roulotte progettata come una struttura flessibile in cui possono essere inseriti diversi spazi. Come suggerito dall'architetto Cedric Price, Little Fun Palace ha come suo obiettivo finale la possibilità di cambiare secondo i suoi utenti e contenuti, un’architettura flessibile per avere un impatto più vivo sul mondo. Di conseguenza, la scuola nomade ripenserà la forma della roulotte ogni volta che verrà realizzata la Scuola Nomadica. Specifici componenti verranno riprogettati e realizzati per immergere Little Fun Palace nei suoi dintorni e approfondire così la sua geografia nella società, la sua posizione nel mondo. La roulotte sarà allo stesso tempo uno studio del mondo e parte di esso. Una roulotte che nega la trasmissione gerarchica della conoscenza per collegare lo spazio scenico alla vita reale ed evitare le separazioni tra momenti di apprendimento, di divertimento, d’incontro, di collettività e momenti di individualità.
quando
23-29.VIII.2021
programma pubblico
mentors
> Silvia Costa (artista, regista e performer)
Silvia Costa sviluppa un teatro visivo e poetico, nutrito da una profonda riflessione intorno al ruolo delle immagini, al loro senso e potere sullo spettatore. Le sue creazioni sono rappresentate regolarmente nei principali festival italiani e internazionali e beneficeranno del sostegno di De Singel Antwerp dal 2021 al 2023. Dal 2020, è membro dell’ensemble pluridisciplinare de la Comédie de Valence. Inoltre, fino al 2019 Silvia Costa è stata collaboratrice artistica di numerose produzioni del regista Romeo Castellucci.
> Claudia Castellucci (drammaturga, coreografa e didatta)
Claudia Castellucci ha fondato, nel 1981, la Societas Raffaello Sanzio con Romeo Castellucci e con Chiara e Paolo Guidi. Nel 1989 inaugura la Scuola teatrica della discesa, esperienza in cui unisce la ginnastica con la pratica filosofica. Nel 2003 fonda la Stoa, scuola di movimento ritmico che dura cinque anni, in cui si realizzano i Balli, danze improntate a un’interpretazione del movimento che considerano il tempo come dimensione principale. Nel 2015 crea la Scuola Mòra, che si costituisce in Compagnia nel 2019. Claudia Castellucci ha ricevuto il Leone d’Argento per la Sezione Danza della Biennale di Venezia 2020.
> Attila Faravelli (musicista e sound-designer)
Approccia il suono in termini di fenomeno materiale e relazionale. Con la sua pratica esplora le relazioni che intercorrono tra suono, spazio e corpo. È pubblicato da numerose etichette, partecipa alla Biennale di Venezia Architettura [2010], cura The Lift - ciclo di concerti di musica sperimentale ed è stato curatore di Sounds of Europe. È fondatore e curatore di Aural Tools, una serie di oggetti semplici che documentano i processi materiali e concettuali di diversi musicisti.
> Dehlia Hannah (filosofa e curatrice)
Attualmente è borsista post-dottorato presso la Royal Danish Academy of Fine Arts e l'ARKEN Museum of Modern Art di Copenhagen, dove il suo progetto Rewilding the Museum, finanziato da Ny Carlsberg, esamina lo status del museo d'arte all'interno delle fragili ecologie dell'Antropocene. Il suo recente libro A Year Without a Winter (Columbia University Press, 2018) riformula gli immaginari contemporanei del cambiamento climatico rivisitando le condizioni ambientali in cui fu scritto Frankenstein e le conseguenze globali dell'eruzione del vulcano Tambora del 1815.
> Enrico Malatesta (percussionista e sound-researcher)
Musicista e ricercatore indipendente attivo in ambiti sperimentali posti tra musica, performance e indagine territoriale; la sua pratica esplora la relazione tra suono, spazio e movimento e la vitalità dei materiali con particolare attenzione alle superfici, alle modalità di ascolto e alla definizione di informazioni multiple attraverso un approccio ecologico e sostenibile allo strumento percussivo. Presenta il proprio lavoro in molti paesi e festival di musica contemporanea e arti performative e sono numerose le sue collaborazioni con altri artisti.
> Studio Folder (agenzia di ricerca e visual design)
Fondato da Marco Ferrari e Elisa Pasqual lo studio spazia tra il campo culturale e commerciale e la ricerca di percorsi di ricerca autonomi, lavorando attraverso una vasta gamma di risultati, data visualisation, progettazione di mostre, prodotti editoriali e piattaforme digitali. Lavorano tra gli altri con Studio Olafur Eliasson, Studio Tomàs Saraceno e il loro libro A Moving Border. Alpine Cartographies of Climate Change è pubblicato da Columbia Books Architecture.
> Helen Wiesinger (botanista e collaboratrice MUSE)
Laureata in Scienze Forestali e Ambientali, ha collaborato con il Civico Orto Botanico di Trieste per la Banca del Germoplasma. Nel 2011 si è trasferita a Trento dove si è dedicata agli alberi ornamentali e nell'esercitazioni di riconoscimento degli stessi presso l'Università degli Studi di Trento. Dal 2013 lavora al MUSE Museo delle Scienze di Trento come referente attività educative nell'ambito botanico con progettazione e gestione per i servizi educativi.
> Gli impresari (Edoardo Aruta, Marco Di Giuseppe, Rosario Sorbello)
Collettivo artistico impegnato in un lavoro di ricerca su quelle forme della produzione artistica, frutto di speculazioni intellettuali e innovazioni tecniche, che a partire dall’età moderna hanno guidato e determinato lo sviluppo della nostra cultura visiva. Il loro lavoro consiste prevalentemente in sculture e installazioni - spesso attivate da performance – ispirate ad un immaginario complesso e variegato, che spazia dagli effetti di meraviglia ottenuti attraverso le macchine teatrali in occasione degli spettacoli di corte, al potere mediatico delle prime proiezioni cinematografiche.
luogo
in Alpeggio
Viote sul monte Bondone (slm 1600), biotopo naturale in Trentino – Alto Adige / Südtirol