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Fin dall'inizio, Little Fun Palace si è lasciato alle spalle la distanza rappresentativa coltivata dalle istituzioni artistiche. Ospiti e pubblico si sono mescolati in una serie di eventi pensati per ambienti e contenuti diversi. Quest’apertura, questa capacità di accogliere l'incertezza di una molteplicità di micro-ecologie ha portato la roulotte ad essere un'espansione della disciplina teatrale. Eppure, il suo programma in continua evoluzione non ha permesso di sperimentare un processo di conoscenza specifico da insinuare nella roulotte stessa, nello spazio che Little Fun Palace è e rappresenta. Non c’era il rigore scientifico necessario per affermare la roulotte come scuola nomadica.
Per colmare questa lacuna la Roulotte diventa una cassa di risonanza della ricerca artistica di OHT e quindi sul teatro e lo spazio scenico in relazione agli spazi naturali e urbani. Quest’affondo non ignora il luogo in cui si svolge; una roulotte progettata come una struttura flessibile in cui possono essere inseriti diversi spazi. Come suggerito dall'architetto Cedric Price, Little Fun Palace ha come suo obiettivo finale la possibilità di cambiare secondo i suoi utenti e contenuti, un’architettura flessibile per avere un impatto più vivo sul mondo. Di conseguenza, la scuola nomade ripenserà la forma della roulotte ogni volta che verrà realizzata la Scuola Nomadica. Specifici componenti verranno riprogettati e realizzati per immergere Little Fun Palace nei suoi dintorni e approfondire così la sua geografia nella società, la sua posizione nel mondo. La roulotte sarà allo stesso tempo uno studio del mondo e parte di esso. Una roulotte che nega la trasmissione gerarchica della conoscenza per collegare lo spazio scenico alla vita reale ed evitare le separazioni tra momenti di apprendimento, di divertimento, d’incontro, di collettività e momenti di individualità.
quando
dove
Parco Naturale Adamello Brenta
mentors
Il suo lavoro indaga le pratiche spaziali come forme alternative di produzione di conoscenza e come dispositivi relazionali. Nel 2018-2019 è stata parte di Open Design School Matera e dal 2018 è co-fondatrice di Post Disaster, una piattaforma curatoriale e critica che raduna progettisti, pensatori e artisti sui tetti di Taranto, per indagare la condizione dello scenario urbano mediterraneo.
La sua voce non è solo parole nude, ma parole fuse con sputi, fluidi e una certa umidità. È una one-woman-punk-band e si esibisce regolarmente in music clubs underground. Nel 2019 si diploma alla SNDO di Amsterdam e ottiene la danceWEB scholarship di ImPulsTanz a Vienna. Da allora lavora come autrice e performer con altre artiste tra cui Kate McIntosh, OHT e molte altre.
Rosario Talevi è architetta, curatrice, ed educatrice a Berlino; interessata alla pratica spaziale critica, alle pedagogie trasformative e ai futuri femministi. Il suo lavoro promuove l'architettura come forma di agency - nel suo senso trasformativo e nella sua capacità di agire altrimenti e come forma di cura. Rosario è membro fondatore di Soft Agency, un gruppo diasporico di donne architetto, artiste, curatrici, studiose e scrittrici che lavorano con le pratiche spaziali e di Floating e.V., l'associazione no-profit che organizza, programma e cura la Floating University a Berlino. È stata professoressa ospite di Social Design (2021-22) presso la Hochschule für bildende Künste (HFBK) di Amburgo e borsista presso la Thomas Mann Haus di Los Angeles, California.
Filippo Andreatta si è laureato in Architettura al Politecnico di Milano (BA) e in Arti Visive e Performative all'Università IUAV di Venezia. Fonda OHT e porta in scena Delirious New York, il libro cult d’architettura contemporanea dell'architetto Rem Koolhaas. Dal 2015 al 2020 è co-curatore del festival internazionale di Performance e Perfoming Arts di Centrale Fies.
Elisabetta Filosi si è laureata in biologia, con specializzazione in zoologia, presso l'Università degli Studi di Pisa. Si occupa di comunicazione scientifica, principalmente legata ai temi di conservazione e tutela della natura. Dal 2014 lavora con il MUSE, Museo delle scienze di Trento come divulgatrice scientifica nell'ambito della zoologia dei vertebrati. Dal 2019 collabora con PAMS Foundation per sviluppare progetti dedicati all'uso della comunicazione per la promozione della coesistenza fra uomo e fauna selvatica.
Elisa Zuppini è coreografa e danzatrice diplomata alla SNDO- School for New Dance Development di Amsterdam. La sua ricerca coreografica si articola intorno alle nozioni di movimento relazionale e materialità in relazione al corpo e alle sue dimensioni affettive. Il corpo come tecnologia trasformativa attraverso la quale possiamo potenzialmente accedere a nuove (o perdute) percezioni della realtà. Ha ottenuto una borsa di studio per il programma di residenza dansWEB presso Impulstanz Vienna ed è uno dei membri di Jacuzzi, una convergenza di coreografi con sede ad Amsterdam.
> Bianca Elzenbaumer (ricercatrice) è una ricercatrice attivista nel campo del design e della transizione agro-ecologica con base nelle Alpi italiane. È fondatrice del collettivo Brave New Alps, dell'Alpine Community Economies Lab e dell'accademia di comunità La Foresta. È co-presidente di Cipra International, una ONG che si batte per la protezione delle Alpi. Il suo progetto di ricerca si concentra sul sostegno e la creazione di economie di comunità e beni comuni a partire dai luoghi in cui vive.
participants
Cecilia Colombo
Chiara Prodi
Flavia Parea
Jakob Jautz
Justine Hartwing
Ludovica Pinto
Marco Ferrari
Marinke Eijgenram
Miriam Daxl
Ida Westh-Hansen
Sofia Pieroni
Victoria Björk
con il sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, Regione Trentino Alto Adige / Südtirol
in collaborazione con museo MUSE