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La Scuola Nomadica è un progetto di pedagogia alternativa radicato nelle Alpi e nelle arti performative. Iniziata nel 2020, la scuola ha preso vita intorno alla roulotte di Little Fun Palace, architettura nomade e flessibile ispirata dal Fun Palace dell’architetto Cedric Price e della regista Joan Littlewood. Costruita da OHT con l’intento di favorire lo scambio tra le persone e colmare la distanza rappresentativa coltivata dalle istituzioni artistiche, negli anni Little Fun Palace si è smarrita nel paesaggio, originando la Scuola Nomadica e la sua interazione con il territorio alpino. Il nomadismo della roulotte è diventato un approccio geografico, artistico e sentimentale, capace di reinventare continuamente i propri modelli, per favorire un ambiente di scambio artistico libero, attivo e interrelato.

La Scuola Nomadica pone al centro la creazione spaziale –come le pratiche performative agiscono sullo spazio dentro e fuori l’istituzione teatrale– e l’intersezione tra le discipline, collegando le pratiche artistiche con le questioni climatiche e sociali. La scuola s’interroga su cosa emerge quando le arti performative vengono portate al di fuori degli spazi istituzionali e praticate come processo di contaminazione con gli ambienti circostanti.

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Avviene ogni estate in Trentino-Alto Adige/Südtirol a circa 2000 metri di altezza. Per quindici giorni, la scuola riunisce una comunità eterogenea di mentor e partecipanti impegnati in diverse discipline; architettura, botanica, coreografia, glaciologia, geologia, cura del suono, antropologia, arti visive e letterarie. Questo gruppo di persone è invitato ad abitare un contesto che offre l’opportunità di esaminare le pratiche artistiche attraverso la lente del paesaggio alpino osservandone l’effetto pedagogico; senza strutture dogmatiche la Scuola Nomadica pensa allo spazio scenico, al paesaggio e alla crisi climatica come territori estetici che hanno implicazioni politiche senza l'uso di un linguaggio politico.

Combinando individualità e momenti collettivi, la Scuola Nomadica crea spazi liberi di sperimentazione in cui far interagire esperienze e conoscenze eterogenee in modo orizzontale e non gerarchico in relazione al paesaggio nella forma di workshop, laboratori, momenti dialogici, di riposo e festa. La creazione di un tempo unico e condiviso di ricerca, vita e studio.

dove

Val d'Agola, Dolomiti di Brenta

mentors

> Lina Lapelytè (artista e musicista)
nata nel 1984 a Kaunas, Lituania, vive e lavora tra Londra, Regno Unito e Vilnius, Lituania. La sua pratica artistica affonda le radici nella musica, flirta con la cultura pop, gli stereotipi di genere e la nostalgia. Le sue opere coinvolgono performer sia professionisti che non, spesso attraverso l'atto del canto che assume la forma di un evento collettivo ed emozionale, capace di mettere in discussione la vulnerabilità e la censura. Nel 2019, la sua opera Sun & Sea (Marina), realizzata insieme a Vaiva Grainytè e Rugilè Barzdžiukaitè, con la curatela di Lucia Pietroiusti, ha vinto il Leone d'Oro alla Biennale di Venezia. Nel 2020, ha ricevuto il premio nazionale per l'arte e la cultura in Lituania. Ha conseguito una laurea in violino classico (2006) e in Sound Arts (2009), e un master in Scultura a Londra (2013).

> Sarah Johanna Theurer (curatrice e scrittrice)
con un interesse per le arti performative e le intersezioni tra tecnologia e società. Attualmente lavora presso la Haus der Kunst di Monaco, dove ha curato numerose mostre, sperimentali, esplorando i confini tra scultura vivente, musica generativa e machine learning. La sua ricerca si concentra sulla dimensione del liveness e sulle forme di animazione contemporanea. Insieme ad alcun* collegh*, ha ideato il programma Echoes, e promosso diversi progetti e simposi dedicati al rapporto tra arte e tecnologia. Collabora regolarmente con riviste di settore e, talvolta, lavora come dramaturg con collettivi performativi, tra i quali OMSK Social Club e The Agency.


> Filippo Andreatta (artista e curatore)
fonda Office for a Human Theatre con cui realizza alcuni lavori che scardinano la gerarchia della visione e dell’ascolto. Realizza spettacoli, performance e installazioni in contesti urbani e non. Raggiunge il 79° parallelo nord nell’arcipelago di Svalbard per leggere Frankenstein attorno a un fuoco, crea Little Fun Palace una roulotte parassitaria che ha viaggiato in Europa e Nord America, cura il programma feminist futures per Centrale Fies e fonda la Nomadic School che si muove fra montagne, paludi e altre aree rurali contaminando l’arte con le scienze naturali e sociali.

> Giacomo Lorandi (cuoco, fermentatore e ricercatore gastronomico)
laureato in economia e con un master in innovazione di pratiche alimentari. Ha come fulcro della sua ricerca professionale e di vita il cibo, il quale viene studiato non solamente come prodotto finale e finito ma come ecosistema di luoghi, saperi e persone. Ama usare la pratica della fermentazione sia per creare sapori nuovi e diversi ma anche e soprattutto come esempio di cooperazione intra-specie. La sua cucina rispecchia la sua etica: rispetto per la materia prima e chi l’ha prodotta, stagionalità e riduzione dello spreco.

> Giulia Crispiani (scrittrice e artista visiva)
è editor e traduttrice, scrittrice e artista visiva, vive e lavora a Roma. Collabora con Nero Editions, bruno, Dutch Art Institute e insegna a NABA Roma. Il suo lavoro è stato presentato presso numerose istituzioni e spazi no-profit tra cui: Istituto Svizzero, Roma; Bulegoa, Bilbao; MAXXI Roma e MAXXI L’Aquila; Roma Europa Festival; Center for Book Arts, New York; Almanac Inn, Torino; Centrale Fies, Dro; Short Theatre, Roma; MACRO, Roma; Quadriennale di Roma 2020; Il Colorificio, Milano; FramerFramed, Amsterdam. È autrice dei libri Incontri in luoghi straordinari / Meetings at remarkable places (Nero Editions 2020), What if Every Farewell Would Be Followed by a Love Letter (Union Editions 2020), What if I can’t say goodbye (Union Editions 2021), Petra (Rerun books 2018), e coautrice di غم/Tristezza/Sorrow (con Golrokh Nafisi, Oreri 2021) e Albe e Tramonti di Praiano (con Michele Bertolino, Oreri 2022).

> Maria Isidora Vincentelli (danzatrice e autrice di performance, ex Nomadic)
cresciuta in parte nella campagna del nord dell’Inghilterra e in parte in quella della Grecia, dopo aver completato la sua formazione in danza a Londra, ha scelto Atene come base della sua ricerca artistica. Collabora a progetti interdisciplinari tra Europa e Regno Unito, lavorando spesso con musicist*, filmmaker e artist* visiv* alla creazione di opere performative che coltivano l’intelligenza intuitiva del corpo, generando stati in cui immaginare nuovi modi di essere nel mondo. I temi dei progetti a cui sta attualmente prendendo parte includono il teatro rituale, l’ecologia erotica, la polifonia sperimentale e il lamento. Nel 2023 ha vinto il North East Emerging Artist Prize con l’installazione audiovisiva Timekeeping.

> Kris Krois (designer e facilitatore per la trasformazione socio-ecologica)
insegna e svolge attività di ricerca presso il Master transdisciplinare e pratico in Eco-Social Design presso la Libera Università di Bolzano. Insieme a studenti, docenti, ricercatori e partner provenienti da comunità locali, agricoltura, scienze e attivismo, co-costruisce pratiche di design, strumenti e strutture che contribuiscono alla trasformazione socio-ecologica verso modelli di vita e produzione più solidali e sostenibili. Dal 2013 organizza la conferenza annuale By Design or by Disaster. È membro di KAUZ – Laboratorio per la giustizia climatica, il lavoro e il futuro e co-fondatore di New European Bauhaus of the Mountains e Climate Action South Tyrol.

> Erica Cova (meteorologa)
laureata in Fisica e dal 2011 lavora presso il Dipartimento Protezione civile Foreste e Fauna della Provincia Autonoma di Trento. Si occupa prevalentemente di previsioni meteo e negli ultimi anni anche di nivologia. Inoltre, cura le relazioni con l’Euregio e il progetto collaborativo per le previsioni meteo comuni, meteo.report.

> Beatrice Citterio (ricercatrice e attivista, ex Nomadic)
specializzata in paesaggio e patrimonio culturale. Esplora le trasformazioni territoriali e la gestione del territorio attraverso diversi media, tra cui la mappatura georeferenziata, il lavoro sul campo, la fotografia e la ricerca d'archivio. Attualmente sta analizzando le trasformazioni territoriali legate ai Giochi Olimpici Invernali del 2026, adottando un approccio multidisciplinare con particolare attenzione ai confronti diacronici e all'uso del linguaggio. Il suo primo progetto di rilievo è Precious Games: Osservatorio sui Giochi Olimpici Invernali Milano-Cortina 2026, una fanzine autoprodotta in stile tabloid che indaga le dinamiche locali e trans-regionali legate ai Giochi.

participants

storia produzione

dal 26.VIII al 30.VIII.20 > Viote sul monte Bondone, Trentino slm 1600 I Scuola Nomadica
dal 23.VIII al 29.VIII.21 > Viote sul monte Bondone, Trentino slm 1600 >II Scuola Nomadica
dal 25.VI al 03.VII.22 > Torri del Vajolet, Trentino slm 2243 III Scuola Nomadica
dal 15.VI al 26.VI.23 > Parco Naturale Adamello Brenta, Trentino slm 1860 > IV Scuola Nomadica
dal 02.VI al 14.VI.24 > Sas de Pütia, Alto Adige/Südtirol slm 2006 > IV Scuola Nomadica

numero edizioni

6